Che cos'è la grandezza dell'essere?

Che cos'è la grandezza?

Fin da piccoli sognami di diventare grandi. Ogni bambino guarda il mondo degli adulti con ammirazione e desiderio di farvene parte. È un desiderio, quello di crescere, comune a tutti le generazione perché "chi è grande" è degno di ammirazione, può compiere azioni che non tutti possono o sono in grado di fare. Crescendo e diventando adulti la voglia di grandezza non viene meno, ma semplicemente tramuta. Non è più una questione anagrafica o di altezza (anche se qualche "rimpianto" rimane), diventa ora la voglia di affermarsi, di essere distinti dalla massa. La grandezza che l'adulto cerca è l'affermazione del proprio essere. Tutti desideriamo essere ammirati o semplicemente essere riconosciuti come capaci di saper fare qualcosa meglio rispetto a come lo fanno gli altri. Questo desiderio di grandezza ci porta ad un bivio: da un lato abbiamo la possibilità di vivere la nostra vita così come essa si presenta, magari con poca o nulla grandezza. Dall'altra parte possiamo scegliere di vivere un'altro essere, di essere qualcun altro e di raggiungere la grandezza. Un bivio che ci porta a scegliere tra una vita autentica ed una vita inautentica. Il filosofo danese Søren Kierkegaard  ci ricorda che "la grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere se stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole". Nel palcoscenico della nostra quotidianità noi siamo chiamati ogni istante a scegliere chi impersonare, noi stessi o qualcun altro. La grandezza allora viene ad essere la capacità di non cedere alle sirene della ribalta, che ci vogliono tutti giovani, belli, prestanti e (mi sia concesso) poco preparati culturalmente. La grandezza sta nel vivere (forse) contro tendenza, decidendo in ogni momento di essere noi stessi, nel nostro corpo e nella nostra mente, poiché naturalmente siamo dotati di quella diversità che ci fa distinguere dalla massa.