Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2015
Immagine
LO SPIRITO NELL’ARTE Segantini, Chagall e l’inquietudine dell’uomo contemporaneo Di recente Palazzo Reale a Milano ha ospitato due importanti mostre: la prima retrospettiva italiana delle opere di Marc Chagall e il “ritorno”, nel capoluogo lombardo, di Giovanni Segantini. Due stili artistici diversi, due vissuti e due modi di rapportarsi con il mondo per certi aspetti inconciliabili. Tuttavia voglio proporre un breve cammino interpretativo, che ci conduca attraverso le opere e il pensiero dei due autori, a riscoprire lo Spirito che è nell’arte. Una premessa mi sembra doverosa. Con il sostantivo (scritto maiuscolo) “Spirito”, non mi riferisco, come in altri testi, ad una delle persone della Trinità, ma richiamandomi (in parte) al pensiero di Hegel, identifico un movimento dell’essere umano che si esprime attraverso le varie forme artistiche. Nell’arte non solo l’artista ma tramite di lui l’intera umanità, lascia una traccia di sé, del suo tempo e del proprio io nella storia.
Immagine
FRATELLI CRISTIANI E BUONI PROPOSITI Quando la diversità ci arricchisce All’inizio di ogni anno tutti noi ci troviamo a stendere, anche solo ipoteticamente, una lista dei nostri buoni propositi. Azioni che vorremo intraprendere o letture che vorremmo fare così da arricchire il nostro vissuto.   Tra i miei buoni propositi vi è sempre la lettura (ed analisi) di una serie infinita di libri. Da bravo intellettuale e filosofo curioso, ritengo che la lettura di qualità (e non solo) stia alla base di un arricchimento personale a trecentosessanta gradi. Tra i diversi libri che avevo in mente di leggere, si inserisce un piccolo saggio di un teologo protestante: François Vouga, Le radici cristiane del mondo moderno. Le chiese delle origini e di oggi (edizioni Claudiana). Un piccolo volumetto di solo 88 pagine che però analizza nel dettaglio e con preziosi rimandi alla Scrittura, un tema tanto caro alla nostra modernità: l’ecumenismo fra le diverse confessioni cristiane. Punto di parte
Immagine
GRUPPO DI BASE E SETE DI UMANESIMO Sabato 13 dicembre 2014 ho potuto partecipare alla presentazione dell’ultimo libro, 1969. Un gruppo di base nel cremasco , della prof.ssa Maria Teresa Aiolfi, letterata e storica cremasca. Conosciuta soprattutto per aver analizzato il tema della società contadina cremasca ed aver studiato i profili storici di alcuni illustri concittadini, in questo ultimo libro la prof.ssa Aiolfi si occupa di una realtà, quella di una comunità di base per l’appunto, al quale lei stessa partecipò e che si sviluppò a Vaiano Cremasco (CR). L’intento del libro è quello di parlare di questa esperienza, “Il gruppo parla del Gruppo”, come afferma la stessa autrice (p.6): il gruppo “sulla scia del Concilio Vaticano II (1962-1965) e nel clima del sessantotto negli anni sessanta/70 all’interno della chiesa (…)” (p. 5) nasce e fiorisce. Un ritrovarsi spontaneo di giovani che nel fermento culturale sorto dal 1968 sente come esigenza primaria quella di studiare assieme il
Immagine
NUOVO E VECCHIO Tra Bianchi Conigli, illusorie caverne e veli da squarciare   31 dicembre: fine di un anno. Sembra che in una notte tutto possa finire: il mondo così come lo abbiamo conosciuto possa scomparire, per apparirci l’indomani mattina (o pomeriggio) nuovo o per lo meno rigenerato. “Tutto scorre!” (Eraclito) verrebbe da pensare. O forse in maniera un po’ più ingenua (perdonatemi il giudizio) con il venditore di almanacchi di Leopardi [1] meravigliosamente nuovo e più propizio. Eppure poco più che una manciata di ore di sonno permettono alla nostra mente di comprendere che l’anno è cambiato, e siamo passati dalla notte di San Silvestro all’inizio di un nuovo cammino composto da dodici mesi. Che cosa ci sospinge allora a ritenere che il 31 dicembre sia un passaggio quasi mistico? Il desiderio. Il desiderio, forse, di poter iniziare un qualcosa di nuovo dimenticandosi dei tentativi a vuoto dell’anno precedente. Il desiderio di sentirsi diversi, rinati, forse migliori.